L’annus horribilis della WPATH
Pubblichiamo la traduzione di un articolo del 7 marzo a firma di Mia Hughes, autrice di The WPATH Files e direttrice di Genspect Canada, disponibile per la lettura in originale qui
Alla fine del 2024, la World Professional Association for Transgender Health avrebbe potuto descrivere l’anno appena trascorso con la stessa frase latina che la regina Elisabetta II usò nel 1992: annus horribilis o “anno orribile”.
Per la famiglia reale, il 1992 fu segnato da un incendio al Castello di Windsor, dalla separazione dei principi Carlo e Andrea dalle loro mogli e dal divorzio della principessa Anna. Per la WPATH, il 2024 è stato un anno di rivelazioni infinite, fughe di notizie scandalose e, si spera, danni irreparabili alla sua facciata accuratamente costruita come organizzazione medica credibile. Poiché questa settimana ricorre il primo anniversario della pubblicazione di The WPATH Files, ci sembra opportuno cogliere l’occasione per ripercorrere l’annus horribilis della WPATH.
Il 4 marzo 2024, il rapporto The WPATH Files, basato su comunicazioni interne trapelate dal forum di messaggistica dell’organizzazione, ha rivelato ciò che coloro che partecipano al dibattito sul genere sapevano da tempo: che la WPATH è un gruppo marginale di attivisti trans, mascherato da associazione medica professionale, che dà priorità alla politica piuttosto che alla salute dei pazienti e che promuove una folle sperimentazione condotta su alcune tra le persone più vulnerabili della società.
Mentre la storia suscitava attenzione a livello internazionale e appariva in diversi media mainstream, veniva invece ignorata dalla BBC, dalla CBC e dalla maggior parte dei principali media statunitensi. Il giorno dopo la pubblicazione di WPATH Files, la presidente della WPATH Marci Bowers ha rilasciato una dichiarazione ai membri contenente la ridicola affermazione che la WPATH è un’organizzazione “basata sulla scienza e sulle prove”, insieme alle curiose intuizioni che “il mondo non è piatto” e il genere, “come i genitali, è rappresentato dalla diversità”.
Bowers ha anche affermato che le raccomandazioni della WPATH “sono approvate dalle principali organizzazioni mediche di tutto il mondo”, il che ci porta al prossimo duro colpo alla reputazione del gruppo nel 2024. Appena un mese dopo la pubblicazione di The WPATH Files, la Cass Report inglese ha rivelato il clamoroso livello di inganni e collusioni che hanno reso possibile questa affermazione.
Le aggiunte di Cass ai guai della WPATH
Come parte della sua indagine, la Cass Review ha commissionato una revisione sistematica delle linee guida nella medicina di genere, che ha rivelato che la WPATH, insieme alla Endocrine Society, ha creato un falso consenso sulla cosiddetta gender-affirming care. Tutto è iniziato con gli Standard of Care 6 (SOC6) della WPATH nel 2001, una serie di linee guida intrise di ideologia ma prive di rigore scientifico. Otto anni dopo, la Endocrine Society ha pubblicato le proprie linee guida, basandosi sulla SOC6 nonostante la sua scarsa base di prove; molti autori della Endocrine Society erano anche membri della WPATH, e la WPATH ha co-sponsorizzato la produzione di queste linee guida. Poi, nel 2012, la WPATH ha prodotto i suoi Standards of Care 7 (SOC7), basati sulle raccomandazioni della Endocrine Society, che a loro volta si basavano sulla SOC6 della WPATH, priva di fondamento.
Questo livello di collusione e inganno è già sbalorditivo, ma la storia diventa ancora più incredibile. La Cass Review ha rivelato che il SOC7 della WPATH ha innescato una reazione a catena, con le associazioni mediche di tutto il mondo ingannate dalla WPATH nel produrre linee guida altrettanto inconsistenti basate sulle raccomandazioni non supportate dalla WPATH. “La circolarità di questo approccio può spiegare perché c’è stato un apparente consenso su aree chiave della pratica nonostante le scarse prove”, ha scritto Cass con il suo usuale tono misurato.
Poi, nel 2022, la WPATH ha portato questo cartello di citazioni a un nuovo estremo con i suoi scandalosamente ideologici Standards of Care 8 (SOC8), tristemente famosi per il capitolo sugli eunuchi “Eunuch”. Per legittimare le sue raccomandazioni, il SOC8 cita molte di quelle stesse linee guida internazionali, che a loro volta erano state costruite sulle precedenti affermazioni non scientifiche della WPATH. In sostanza, ciò significa che al centro di questa intricata rete di citazioni circolari si trova un guscio vuoto, privo di vera scienza. Ancora una volta, queste scioccanti rivelazioni non hanno ricevuto quasi nessuna copertura mediatica, con solo una menzione di sfuggita in un editoriale del New York Times.

Il “cartello delle citazioni”, fonte: Genspect.org
Sorprendentemente, la WPATH ha impiegato più di un mese per rispondere alla Cass Review e, quando lo ha fatto, la dichiarazione è stata altamente rivelatrice. Respingendo la validità dell’indagine indipendente durata quattro anni, che non solo è la più completa nella medicina di genere, ma anche una delle revisioni più approfondite di qualsiasi pratica medica, la WPATH ha affermato che il suo SOC8 era “basato su revisioni molto più sistematiche rispetto alla Cass Review”. Come si è scoperto, le rivelazioni più schiaccianti del 2024 dovevano ancora arrivare e avrebbero smascherato tale affermazione come completamente falsa.
L’uomo dietro la tenda
Nel giugno 2024 sono stati resi pubblici i tanto attesi documenti relativi alla causa legale che riguardava il divieto dell’Alabama di fornire cure di affermazione di genere ai minori. Le e-mail interne della WPATH ottenute nell’ambito del processo di discovery hanno rivelato, tra le altre cose, che i membri di spicco della WPATH avevano interferito con revisioni sistematiche apparentemente indipendenti. Nel 2018, la WPATH aveva commissionato una serie di revisioni sistematiche alla Johns Hopkins University per supportare lo sviluppo del SOC8. Tuttavia, quando i risultati non si sono allineati con l’agenda politica della WPATH, l’organizzazione ne ha bloccato la pubblicazione.
Le rivelazioni non si sono fermate qui. Le e-mail mostrano l’ammiraglio Rachel Levine, sottosegretario alla salute e ai servizi umani di Biden, che fa pressione sulla WPATH affinché rimuova le raccomandazioni sull’età minima dal SOC8, sostenendo che tali limiti potrebbero minare l’agenda politica dell’amministrazione Biden. Inoltre, alcuni autori del SOC8, seguendo il consiglio di avvocati esperti di “giustizia sociale”, hanno deliberatamente evitato del tutto le revisioni sistematiche, perché sapevano che i risultati avrebbero messo in luce la mancanza di supporto scientifico per gli interventi di affermazione di genere, e questo a sua volta avrebbe danneggiato gli sforzi legali. Un amicus brief presentato alla Corte Suprema degli Stati Uniti ha giustamente definito le rivelazioni “uno scandalo medico, legale e politico che sarà studiato per i decenni a venire”.
In breve, gli eventi del 2024 hanno chiarito che la WPATH non è un’organizzazione medica seria guidata da forti principi etici o da un autentico impegno per la salute e il benessere delle persone che si identificano come transgender. Si tratta invece di un gruppo estremista di attivisti trans guidato dall’ideologia, determinato a riformulare procedure radicali e non provate di modificazione del corpo come se fossero basate su prove e necessarie dal punto di vista medico per soddisfare i propri obiettivi politici.
Qual è il futuro della WPATH?
Ora, nel 2025, un anno dopo l’uscita di The WPATH Files, la domanda rimane: la WPATH cambierà rotta? A questo punto, sembra altamente improbabile. Un risultato molto più probabile è che la WPATH seguirà il percorso della sua controparte nell’ultima grande debacle della psichiatria: il disturbo di personalità multipla. Quel fiasco aveva la sua versione della WPATH, la Società Internazionale per lo Studio della Personalità Multipla e della Dissociazione (ISSMP&D), che teneva conferenze annuali in cui i ciarlatani del disturbo di personalità multiplo (MPD) si riunivano per promuovere teorie pseudoscientifiche oltraggiose prima di disperdersi per distruggere innumerevoli vite innocenti.
L’ISSMP&D avrà anche cambiato nome in International Society for the Study of Trauma and Dissociation (ISSTD) dopo la crisi del disturbo di personalità multiplo, precipitato in una valanga di cause legali, ma è ancora lontana dal fare i conti con il danno che ha causato. A riprova di ciò, nel 2016 lo psichiatra Colin Ross ha ricevuto il premio Cornelia B. Wilbur dell’ISSTD per gli eccezionali contributi clinici alla valutazione e al trattamento dei disturbi dissociativi.
Per chi non conoscesse queste figure chiave dello scandalo, Cornelia Wilbur era la psichiatra che scatenò l’epidemia di MPD con il suo racconto ingannevole del trattamento di “Sybil”, la figura centrale del libro bestseller e del popolare film che sono stati la scintilla di tutto. Colin Ross era una delle voci più importanti e più estreme del movimento, che sosteneva che la CIA stesse creando moltiplicatori e li stesse programmando per commettere crimini orribili, proprio come nella trama di The Manchurian Candidate, film molto noto all’epoca.
È molto più facile figurarsi una versione futura della WPATH che, decenni dopo aver sepolto lo scandalo sotto l’inevitabile tsunami di cause legali, onora Jack Turban con il Diane Ehrensaft Award per i contributi allo sviluppo di bambini e adolescenti, piuttosto che immaginare che ammetta i devastanti errori commessi, che si scusi e cambi rotta. Alcuni errori, dopo tutto, sono troppo clamorosi per poterli affrontare.
Nel suo discorso del 1992, la regina Elisabetta II chiese moderazione e comprensione alla stampa, invocando privacy mentre la sua famiglia affrontava le vicissitudini e le tribolazioni delle loro vite travagliate. La WPATH non merita una tale cortesia. E’ necessario ora un inesorabile controllo dei media. Un’organizzazione disonesta e priva di etica non merita alcuna comprensione. Per troppo tempo ha perseguito obiettivi politici spacciandoli per medicina, smantellando una ad una le precauzioni relative a interventi medici estremi e scaricando tutta la responsabilità sulle vittime quando il danno è ormai innegabile. Non si può permettere che tutto questo continui. Ogni azione e decisione nella storia della WPATH va ora indagata senza pietà e il suo ruolo centrale in questo scandalo medico deve essere pienamente smascherato. La verità non deve solo essere portata alla luce, ma deve portare con sé conseguenze reali e gravi.
Mia Hughes è l’autrice di The WPATH Files e direttrice di Genspect Canada.