Genspect non vuole sostituire la WPATH (vogliamo proprio chiuderla!)

GenerAzioneD è un’associazione culturale italiana affiliata a Genspect, organizzazione nata nel 2021 che per prima ci ha sostenuti, come genitori in cerca di aiuto per i nostri figli, e introdotti in una rete internazionale che è fonte inesauribile di risorse valide (testimonianze di famiglie e di persone transgender o desister/detransitioner, articoli su fatti di cronaca o ricerche scientifiche, consigli di medici e psicoterapeuti, gruppi di auto-aiuto, libri, podcast e molto altro) per le persone che hanno a che fare con la disforia di genere. Uno degli obiettivi di GenerAzioneD è rendere disponibile al pubblico italiano almeno una parte di questi importanti contenuti, che per noi sono stati un’ancora di salvezza, in attesa che anche nel nostro paese si possa presto instaurare un dibattito serio e sereno, per tutelare la salute e il benessere dei giovani alle prese con la disforia di genere.

Per questi motivi siamo felici di condividere questo articolo di Stella O’Malley, pubblicato su genspect.org l’8 gennaio 2024, che racconta cosa è Genspect, ma racconta anche tanto di noi.


In una nostra recente conversazione, Kellie Jay Keen aveva manifestato il desiderio che Genspect sostituisse la WPATH (World Professional Association for Transgender Health), dicendo: “Voglio che prendiate il posto della WPATH”. Prima ancora aveva detto: “Se c’è qualcuno che può sostituire la WPATH, quelli siete voi.” Un desiderio lusinghiero e positivo, e l’ho interpretato con lo stesso spirito col quale è stato espresso. Negli ultimi tempi però mi sono resa conto di quanto sia importante fare attenzione a messaggi potenzialmente e involontariamente ambigui, per questo voglio mettere in chiaro la nostra posizione: Genspect non vuole sostituire la WPATH; Genspect vuole contribuire a chiudere la WPATH.

Fondata alla fine degli anni ’70, la WPATH (Associazione Professionale Mondiale per la Salute dei Transgender) da anni tempo promuove l’assistenza sanitaria per le persone transgender. E’ molto diverso rispetto alla missione perseguita da Genspect di offrire un approccio sano al sesso e al genere attraverso un sistema di cura non medicalizzato per la disforia di genere. In questo senso non abbiamo alcuna intenzione di sostituire WPATH; noi vogliamo una soluzione più efficace e salutare.

Siamo a conoscenza dell’esistenza di altre organizzazioni che sembrerebbero orientarsi verso percorsi medici più cauti per il trattamento della disforia di genere, rispetto a quanto attualmente previsto dalla WPATH. Abbiamo notato come, negli ultimi anni, medici come Erica Anderson e Laura Edwards Leeper si siano astenuti dalla posizione fortemente affermativa. Ci aspettiamo che prima o poi diano vita a un’organizzazione – o un’alleanza tra organizzazioni esistenti – che offra un approccio clinicamente più attento alla transizione medica. Queste organizzazioni potrebbero rifarsi a documenti passati, come gli Standards of Care 5 pubblicati dalla WPATH nel 1999, che rappresentano un approccio adeguato alla transizione medica. Presumibilmente, nei prossimi anni, alcune organizzazioni creeranno una propria versione di Standard di Cura, garantendo così una serie di tutele e protezioni per le persone che intendono sottoporsi alla transizione medica.

Genspect però non ha alcun interesse in questa precisa strategia; noi vogliamo offrire una visione alternativa alla non conformità di genere e alla disforia di genere. Se la WPATH è come un farmacista che promuove l’uso di antidepressivi, Genspect si muove in ambito diverso, sottolineando i benefici che provengono da relazioni di qualità, carriere soddisfacenti e l’importanza dell’esercizio fisico.

Fin dalla nostra prima istituzione, abbiamo riflettuto in lungo e in largo sulla disforia di genere, sulla transizione medica e sui molteplici rischi associati ad essa. Abbiamo preso in considerazione una serie di questioni emerse nell’ambito della disforia di genere, come la ROGD (Disforia di Genere a Esordio Rapido), l’autoginefilia, la detransizione e la desistenza, e siamo giunti alla conclusione che il miglior protocollo da offrire consista in un approccio non medicalizzato alla disforia di genere, che rispetta la necessità di dare priorità al sesso rispetto all’identità di genere. 

Il nostro think tank, il Killarney Group, ha dedicato molto tempo alla stesura della prima versione del Gender Framework, presentato alla conferenza di Denver. Stiamo redigendo un dossier legale che supporterà le future cause legali dei detransitioner.

Genspect è cresciuta rapidamente dal giugno 2021, quando abbiamo mosso i primi passi in qualità di “voce dei genitori”. All’epoca i genitori erano stati messi a tacere con violenza. I medici a cui questi genitori attenti e amorevoli si erano rivolti per ricevere aiuto, in un momento di grande difficoltà per i loro figli, avevano liquidato le loro preoccupazioni.

Spinti dall’ideologia, in preda a un senso di superiorità e a un delirio di onnipotenza, questi medici hanno demolito la fertilità futura, la buona salute e la funzionalità sessuale dei loro figli, nel tentativo di creare un nuovo corpo. Molti genitori hanno sofferto anche per colpa di insegnanti e scuole che, ponendosi come “detentori di valori morali superiori”, hanno reagito in maniera incauta quando i loro figli in difficoltà si sono rivolti a loro in cerca di una guida. Il risultato è stato un caos devastante. Le famiglie erano dilaniate da una guerra culturale che relegava i genitori al ruolo di oppressori e i figli a quello di vittime.

Genspect si è espansa rapidamente dalla sua fondazione nel giugno 2021. Dapprima, nel marzo 2020, avevamo costituito il Gender Dysphoria Support Network (GDSN), organizzazione tipo alcolisti anonimi, che tuttora offre incontri di supporto per i genitori i cui figli sono stati colpiti dalla disforia di genere. Sono rimasta sconvolta quando sto saputo di migliaia di genitori che aderivano a una vasta rete di organizzazioni segrete i quali, nel dramma delle loro vite, cercavano di recuperare un po’ di sanità mentale e forse anche di comprendere cosa fosse accaduto. I genitori di questi gruppi segreti non potevano esporsi – tipicamente le loro famiglie attraversavano il terremoto più grande della loro vita – quindi, poco più di un anno dopo il lancio del GDSN, abbiamo istituito Genspect per far sì che altri potessero parlare dello scandalo medico in corso e richiamare l’attenzione sulla situazione critica di questi genitori.

Il primo lancio di Genspect è stato attraverso una campagna di sensibilizzazione pubblica sui media. A questa sono seguiti dei webinar e una serie di raccomandazioni e linee guida per professionisti e non, chiamati a sostenere persone con disforia di genere.

Abbiamo lanciato Genspect Unheard, una serie di registrazioni in cui i genitori parlano delle loro esperienze e punti di vista, e poi Stats for Gender, sito web che pubblica ricerche affidabili riguardo sesso e genere, in modo che il pubblico possa verificare personalmente i fatti su tali argomenti.

Inoltre sosteniamo PITT, Parents with Inconvenient Truths about Trans (Genitori con verità scomode sul Trans), un profilo Substack che offre centinaia di storie di genitori, e siamo lieti che il loro libro sia stato recentemente pubblicato da Pitchstone.

Genspect aveva meno di un mese quando siamo stati contattati dalla prima persona che chiedeva aiuto per affrontare il caotico e imprevedibile percorso della detransizione. Naturalmente non potevamo dire di no. Se dovessimo stilare una classifica di chi ha sofferto più di tutti, in pochi dissentirebbero sul fatto che i detransitioners sono le persone che meritano la massima solidarietà.

All’inizio aiutavamo i detransitioners su richiesta, in seguito abbiamo formalizzato questo intervento. Nel giugno 2022, un anno dopo il lancio di Genspect, abbiamo lanciato Beyond Trans, un progetto che offre un sostegno economico ai detransitioners e alle persone danneggiate dalla transizione medica per effettuare un percorso di terapia. Alla conferenza di Genspect, abbiamo volentieri promosso il lancio di Themis, organizzazione che si offre di finanziare le cause legali dei detransitioners.

Avendo ormai notevolmente ampliato la nostra organizzazione, abbiamo deciso di rinnovare il nostro brand. Non essendo più solamente una voce per i genitori, l’anno scorso abbiamo allargato la nostra missione che è diventata “un approccio sano al sesso e al genere”. Così abbiamo scelto di focalizzarci su WPATH, radice, fusto e ramo dell’ideologia di genere, e abbiamo iniziato a pianificare la nostra campagna di contro-conferenze.

Il numero di persone preoccupate per l’ideologia di genere cresce ogni giorno – a tal punto che il nostro grafico è sempre più affollato, e dovrebbe contenere ancor più gruppi e tematiche. La maggior parte delle persone concorda sul fatto che la transizione medica infantile è una procedura scandalosa; riguardo al resto, c’è pochissimo consenso. Alcune organizzazioni si interessano alle questioni legate agli sport femminili; altre si preoccupano per la sicurezza degli spazi per donne e bambini; in molti sono allarmati dal livello di censura in cui versano le questioni trans. C’è una profonda indecisione anche su come andrebbe gestita l’autoginefilia in generale.

Femministe, filosofi, avvocati, insegnanti, genitori, psicologi, sportivi, carcerati, vittime di violenza sessuale, detransitioners, desister, persone che hanno effettuato una transizione medica, religiosi, conservatori, biologi evoluzionisti, sostenitori della libertà di parola, comici, opinionisti in campo culturale; l’elenco delle parti interessate dalla transizione medica può continuare all’infinito. Ci sono centinaia di organizzazioni e ne servono altre centinaia. Nel frattempo, più uniamo le forze, più andremo lontano, nonostante le molte divergenze.

Genspect vuole contribuire alla chiusura della WPATH. Offriamo una visione completamente alternativa alla WPATH e non vogliamo sostituirla. Attendiamo con ansia il rilascio dei documenti WPATH di Michael Shellenberger, perché crediamo che questo cambierà le carte in tavola. Abbiamo anche intenzione di continuare a tener testa alla WPATH organizzando conferenze dove le organizzano loro – prossima tappa: Lisbona, Portogallo, settembre 2024!

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