GenerAzioneD da Papa Francesco per ribadire l’importanza di ascolto e prudenza
Fra le varie associazioni o gruppi di persone interessate alle tematiche dell’identità di genere che Papa Francesco ha incontrato negli ultimi mesi, c’è anche GenerAzioneD, la quale ha inteso portare all’attenzione del Santo Padre le testimonianze sui ragazzi che vivono l’incongruenza di genere degli oltre 130 genitori italiani iscritti all’Associazione e delle molteplici organizzazioni internazionali che sono affiliate a Genspect.
GenerAzioneD, che è associazione apartitica e aconfessionale, riconosce vero per sé, e per tutti, l’invito del Papa all’ascolto e alla comprensione delle persone transgender, nella profonda convinzione che dignità e rispetto debbano essere garantiti a qualsiasi individuo.
In occasione della recente udienza privata con Sua Santità, i rappresentanti di GenerAzioneD hanno voluto condividere il proprio dolore di genitori di fronte a messaggi e comportamenti discriminatori che troppo spesso sono adottati in reazione all’orientamento sessuale o alle convinzioni identitarie, ribadendo di essere accanto a tutti coloro che vivono situazioni di emarginazione e difficoltà a causa di pregiudizi sociali e culturali tra cui, primi tra tutti, i propri ragazzi.
Hanno altresì voluto condividere con il Santo Padre le preoccupazioni sulla crescente platea di bambini e giovani che con sempre maggior frequenza, e spesso all’improvviso, si auto-identificano come transgender, trovando sovente un’immediata affermazione da parte di professionisti, educatori e religiosi, questi ultimi mossi dalla comprensibile- ma errata- convinzione che l’istantanea convalida delle richieste del ragazzo rappresenti l’unica forma possibile di accoglienza e supporto. In tal senso è stata sottolineata l’importanza di operare una netta distinzione fra la condizione omossessuale e quella transgender, la quale, al contrario della prima, comporta medicalizzazioni a vita e interventi chirurgici mutilanti in età anagrafica sempre più precoce.
È stata anche espressa profonda apprensione per il fatto che la maggior parte delle istituzioni e delle opinioni dominanti propongano l’approccio affermativo come unica opzione possibile, prospettando a giovani vulnerabili, frequentemente affetti da altre comorbilità, soluzioni spesso puramente illusorie, che si traducono in interventi medicali estremi, dagli effetti collaterali gravi o incerti. Si è quindi ribadita l’importanza, anche da parte della autorità ecclesiastiche, di invitare tutti gli educatori e i religiosi all’estrema prudenza nell’approccio con i giovani che si identificano come transgender, raccomandando sempre il coinvolgimento della famiglia. Esortare i giovani alla profonda esplorazione interiore e a un adeguato percorso di riflessione, rappresenta il miglior approccio da adottare, onde evitare che comportamenti improntati a uno spirito di accoglienza e inclusione si possano involontariamente tradurre in rapide e imprudenti affermazioni del sentimento di incongruenza.
Papa Francesco, con calore ed empatia, ha condiviso le perplessità espresse e ha esternato vivo apprezzamento per il messaggio veicolato dall’Associazione, incoraggiando a continuare con determinazione sulla strada intrapresa.
Nel ribadire l’importanza vitale della famiglia e del dialogo con i nostri figli, ha concordato sul richiamo all’estrema prudenza e sull’importanza di non attuare approcci ideologici che prescindano dalle situazioni concrete.
Nella speranza che la Chiesa e le altre istituzioni influenti statali e sovranazionali lavorino di comune accordo per fornire una risposta equilibrata, etica e scientificamente corretta al crescente fenomeno delle auto-identificazioni transgender fra gli adolescenti e i giovani adulti, l’associazione GenerAzioneD, rafforzata nel proprio convincimento dall’apprezzamento papale, rinnova il proprio impegno a collaborare con chiunque sia interessato a sviluppare un approccio scientifico serio e prudente ad esclusiva protezione delle persone coinvolte da sofferenza identitaria.
Di seguito si riportano i ripetuti richiami del Santo Padre sull’ideologia gender
- Marzo 2024 – Udienza ai partecipanti al Convegno Internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni” – 1/3/2024 – (Sala Stampa della Santa Sede – Bollettino)
“Ma vorrei sottolineare una cosa: è molto importante che ci sia questo incontro, questo incontro fra uomini e donne, perché oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze. Ho chiesto di fare studi a proposito di questa brutta ideologia del nostro tempo, che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda tensione”
- Gennaio 2024 – Udienza al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno – 8/1/2024 – (Sala Stampa della Santa Sede – Bollettino)
“Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace”
- Aprile 2023 – Viaggio apostolico di Sua Santità in Ungheria (28 – 30 aprile 2023) – Incontro con le autorità, con la società civile e con il corpo diplomatico – Discorso del santo padre – Ex Monastero Carmelitano a Budapest – 28/4/2023 (www.vatican.va)
“Penso dunque a un’Europa che non sia ostaggio delle parti, diventando preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli. È questa la via nefasta delle “colonizzazioni ideologiche”, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà”
- Settembre 2021 – Viaggio apostolico di Sua Santità a Budapest e in Slovacchia – Conversazione di papa Francesco con i gesuiti slovacchi – Bratislava – 12/9/2021 (La civiltà cattolica)
“L’ideologia ha sempre il fascino diabolico, come dici tu, perché non è incarnata. In questo momento viviamo una civiltà delle ideologie, questo è vero. Dobbiamo smascherarle alle radici. La ideologia del «gender» di cui tu parli è pericolosa, sì. Così come io la intendo, lo è perché è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente a piacimento se e quando essere uomo o donna. L’astrazione per me è sempre un problema. Questo non ha nulla a che fare con la questione omosessuale, però. Se c’è una coppia omosessuale, noi possiamo fare pastorale con loro, andare avanti nell’incontro con Cristo. Quando parlo dell’ideologia, parlo dell’idea, dell’astrazione per cui tutto è possibile, non della vita concreta delle persone e della loro situazione reale”.
- Ottobre 2016 – Viaggio apostolico del Santo Padre in Georgia e Azerbaijan – Incontro con sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e agenti di pastorale – Discorso del Santo Padre – Chiesa dell’Assunta – Tibilisi – 1/10/2016 (www.vatican.va)
“Tu, Irina, hai menzionato un grande nemico del matrimonio, oggi: la teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio. Oggi ci sono colonizzazioni ideologiche che distruggono, ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee. Pertanto, bisogna difendersi dalle colonizzazioni ideologiche.”
- Marzo 2016 – Esortazione apostolica postsinodale “Amoris laetitia” del Santo Padre ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate, agli sposi cristiani e a tutti i fedeli laici sull’amore nella famiglia (www.vatican.va)
“Un’altra sfida emerge da varie forme di un’ideologia, genericamente chiamata gender, che nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo. E’ inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare. D’altra parte, la rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie. Una cosa è comprendere la fragilità umana o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realtà. Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci al Creatore. Siamo creature, non siamo onnipotenti. Il creato ci precede e dev’essere ricevuto come dono. Al tempo stesso, siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e ciò significa anzitutto accettarla e rispettarla come è stata creata”.
- Aprile 2015 – Udienza Generale – Piazza San Pietro – 15/4/2015 (www.vatican.va)
“La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l’arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio, io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione”.
- Marzo 2015 – Visita Pastorale del Santo Padre a Pompei e a Napoli – Incontro con i Giovani sul Lungomare Caracciolo – Discorso del Santo Padre – Napoli – 21/03/2015 (www.vatican.va)
“La crisi della famiglia è una realtà sociale. Poi ci sono le colonizzazioni ideologiche sulle famiglie, modalità e proposte che ci sono in Europa e vengono anche da Oltreoceano. Poi quello sbaglio della mente umana che è la teoria del gender, che crea tanta confusione”.