Il mondo scientifico è ormai concorde: la disforia di genere infantile e adolescenziale è quasi sempre transitoria

In medicina e psicologia la condizione di disagio derivante dalla discrepanza tra il genere percepito e quello natale viene definita con l’espressione “disforia di genere” (dal DSM-5) o come “incongruenza di genere” (dal l’ICD11).

The Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder (DSM) è un manuale redatto dalla American Psychiatric Association, il quale, nella quarta versione (DSM-4,) catalogava il disturbo dell’identità di genere fra le malattie psichiatriche, qualificandolo come un’”intensa e persistente identificazione con l’altro sesso”. Il concetto di disforia di genere è stato introdotto a decorrere dall’aggiornamento pubblicato nel 2013 (DSM-5), il quale ha creato di fatto una nuova classe diagnostica, attribuendo maggiore rilevanza all‘incongruenza di genere piuttosto che all’identificazione nell’altro sesso.

L’undicesima edizione della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11), pubblicata dall’OMS nel 2019, ha provveduto invece a depatologicizzare ufficialmente la disforia di genere, spostandola dal gruppo delle malattie psichiatriche a una sezione del capitolo 17, denominato “Condizioni relative alla salute sessuale” (Conditions related to sexual health), in cui non viene classificata come “disforia di genere” (come avviene nel DSM), bensì come “incongruenza di genere”.

Pur non essendo più considerata una malattia, l’incongruenza di genere viene mantenuta nella classificazione ICD per i significativi trattamenti medici e psicologici che la condizione richiede.

La diagnosi di questa condizione si basa principalmente sull’anamnesi, intesa come raccolta particolareggiata delle notizie che riguardano il paziente, le cui aspettative assumono un ruolo centrale all’interno del processo diagnostico.

Quando il giovane disforico vive un crescente disagio a causa del percepito disallineamento di genere, sovente sviluppa un irrefrenabile desiderio di essere trattato e di apparire anatomicamente come un membro del sesso opposto, rendendosi disponibile ad assumere ormoni e ad affrontare invasive operazioni chirurgiche pur di raggiungere l’obiettivo.

Per rilasciare una diagnosi di disforia di genere il DSM-5 prevede la sussistenza di una marcata incongruenza di genere della durata di almeno sei mesi, accompagnata da un forte desiderio di appartenere al sesso opposto e da una sofferenza clinicamente significativa o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altra area.

L’ICD-11 opera invece una distinzione fra l’incongruenza di genere in età adolescenziale e adulta (categoria HA60) e l’incongruenza di genere nell’infanzia (HA61), per la cui diagnosi richiede una persistenza di circa 2 anni.

Da quanto sopra emerge chiaramente come la questione diagnostica ruoti attorno a due elementi chiave: l’intensità e la persistenza del sentimento disforico.

Una persistenza di appena sei mesi legittima il ricorso alle cure ormonali per gli adolescenti, mentre per i bambini, nei quali i sentimenti sono meno radicati, il requisito è di un biennio.

Se questo è il presupposto per instradare bambini e adolescenti verso una medicalizzazione ormonale a vita, sottoponendoli ad interventi chirurgici irreversibili e conseguente sterilizzazione, forse è opportuno analizzare cosa affermano le autorità sanitarie e gli studi scientifici sulla transitorietà del fenomeno disforico.

American Academy of Child & Adolescent Psychiatry (AACAP) – USA 2012

Nel 2012 l’American Academy of Child & Adolescent Psychiatry (AACAP) licenzia una pubblicazione denominata “Practice Parameter on Gay, Lesbian or Bisexual Sexual Orientation, Gender Nonconformity, and Gender Discordance in Children and Adolescents” nella quale afferma quanto segue:

Negli studi di follow-up su ragazzi in età prepuberale con discordanza di genere, compresi molti non sottoposti a trattamento di salute mentale, i desideri di cambiare sesso di solito si affievoliscono con il tempo e non persistono nell’età adulta, con solo il 2,2%[1] – 11,9%[2] che continua a sperimentare la discordanza di genere[3]”.

American Academy of Child & Adolescent Psychiatry

Secondo l’AACAP, pertanto, la gran parte dei ragazzi (range dall’88,1% al 97,8%) non persiste nei propri desideri di disforia, una volta raggiunta l’età adulta. 

Endocrine Society – USA 2018

Nel 2018 la Endocrine Society emana delle linee guida condivise anche dall’American Association of Clinical Endocrinologists, dall’American Society of Andrology, dalla European Society for Pediatric Endocrinology, dalla European Society of Endocrinology, dalla Pediatric Endocrine Society e dalla World Professional Association for Transgender Health.

In tale documento, nella sezione “Evidenze”, viene riportato quanto segue:

Nella maggior parte dei bambini con diagnosi di incongruenza di genere, questa non persisteva fino all’adolescenza. Le percentuali differivano tra gli studi, probabilmente in base alla versione del DSM utilizzata dai medici, all’età del paziente, ai criteri di reclutamento e forse a fattori culturali. Tuttavia, la grande maggioranza (circa l’85%) dei bambini in età prepuberale con una diagnosi infantile non è rimasta incongrua con il genere o disforica nell’adolescenza[4]”.

Endocrine Society

Secondo la Endocrine Society e il WPATH, quindi, l’85% dei bambini, a cui è stata diagnosticata un’incongruenza di genere in età infantile, supera spontaneamente il disagio disforico nell’adolescenza. Si osservi che tale percentuale è riferita esclusivamente ai bambini che hanno ottenuto nell’infanzia una diagnosi di disforia di genere e che pertanto, secondo le disposizioni ICD-11, hanno manifestato fenomeni di incongruenza di genere per almeno due anni. Se si amplia la casistica anche alla molteplicità di bambini ai quali non è stata diagnosticata la disforia di genere, in quanto hanno manifestato disagi disforici per un periodo inferiore al biennio, è chiaro come la percentuale sia destinata ad aumentare considerevolmente, tenuto anche conto del fatto che la persistenza dell’incongruenza per meno di due anni è già di per se stessa una prova della temporaneità della condizione disforica a cui non segue una diagnosi.

American College of Pediatricians (ACP) – USA 2018

In un approfondimento denominato “Gender Dysphoria in Children”, l’American College of Pediatricians (ACP) affronta il tema in modo chiaro, sostenendo:

Gli esperti di entrambi i lati del dibattito sulla soppressione puberale concordano sul fatto che, in questo contesto, dall’80% al 95% dei bambini affetti da GD hanno accettato il proprio sesso biologico nella tarda adolescenza[5]”.

American College of Pediatrician

L’ACP utilizza tali dati per confutare la teoria secondo cui “la discriminazione, la violenza, la psicopatologia e il suicidio sono le conseguenze dirette e inevitabili del rifiuto dell’affermazione sociale e del rifiuto dei bloccanti della pubertà o degli ormoni sessuali incrociati da parte di un bambino con disforia di genere”, affermando invece quanto segue:

“…il fatto che una percentuale compresa tra l’80 e il 95% dei giovani con disforia di genere emerga fisicamente e psicologicamente intatta dopo aver attraversato la pubertà senza affermazione sociale confuta questa affermazione. Inoltre, oltre il 90% delle persone che muoiono per suicidio hanno un disturbo mentale diagnosticato[6]”.

American College of Pediatrician

Assumendo una posizione fortemente critica nei confronti dell’approccio affermativo, il documento perviene alla seguente conclusione:

Come notato in precedenza, dall’80% al 95% dei bambini in età prepuberale affetti da GD andranno incontro a una risoluzione nella tarda adolescenza se non esposti all’affermazione sociale e all’intervento medico[7]”.

American College of Pediatrician

Council for Choices in Health Care in Finland (COHERE) – FINLANDIA 2020

In data 11 giugno 2020 il COHERE (Council for Choices in Health Care in Finland), massima autorità sanitaria finlandese, emana, con riferimento alla disforia di genere, le nuove “Raccomandazioni del Consiglio per le scelte di Assistenza sanitaria in Finlandia”.

Una parte rilevante del documento è dedicata all’analisi del sistema di cura attuale in vigore nel paese nordico. L’autorità sanitaria finlandese prende atto di alcuni importanti segnali che derivano dall’osservazione dei casi oggetto di studio e statuisce che “l’identificazione tra sessi nell’infanzia, anche in casi estremi, generalmente scompare durante la pubertà[8]”.

Si noti che l’affermazione opera un’importante sottolineatura con riferimento ai cosiddetti “casi estremi”. Se il superamento della condizione di disagio si verifica spontaneamente anche nei casi più estremi, si può ragionevolmente ritenere che nei casi meno gravi la desistenza della disforia rappresenti la regola.

National Health Service in England (NHSE) – REGNO UNITO 2022

Nel febbraio 2022 il Servizio Sanitario Inglese (NHSE) licenzia un rapporto sul trattamento della disforia di genere e dichiara quanto segue:

Indipendentemente dalla natura del processo di valutazione, alcuni bambini e giovani rimarranno fluidi nella loro identità di genere fino alla prima metà dei 20 anni, quindi c’è un limite a quanta certezza si può raggiungere nella tarda adolescenza. Questo è un rischio che deve essere compreso durante il processo decisionale condiviso con il giovane[9]”.

National Health Service in England

Il messaggio è inequivocabile: essendo la fluidità di genere una caratteristica che coinvolge i giovani fino ai 25 anni, eventuali scelte di natura irreversibile risultano essere incompatibili con tale quadro mutevole. Infatti non esiste alcuna certezza che una disforia persistente durante l’infanzia o la prima adolescenza possa rimanere tale nella prima età adulta.

Académie Nationale de Médecine – FRANCIA, 2022

In data 25/02/2022, l’Accademia Nazionale di Medicina Francese pubblica un documento nel quale lancia una serie di moniti, evidenziando che “di fronte a una richiesta di cure per questo motivo, è fondamentale assicurare, in primis, supporto medico e psicologico a questi bambini o adolescenti, ma anche ai loro genitori, tanto più che non esiste un test per distinguere la disforia di genere strutturale dalla disforia adolescenziale transitoria. Inoltre, il rischio di una sopravvalutazione diagnostica è reale, come evidenziato dal crescente numero di giovani adulti transgender desiderosi di detransizione. E’ quindi opportuno prolungare il più possibile la fase di assistenza psicologica[10]”.

The Norwegian Healthcare Investigation Board (NHIB/UKOM) – NORVEGIA 2023

Il 9 marzo 2023 la Commissione Nazionale d’inchiesta per il Servizio Sanitario e Assistenziale Norvegese (NHIB/UKOM) emana delle nuove raccomandazioni riferite ai giovani affetti da disforia di genere tramite un documento denominato “Sicurezza del paziente per bambini e giovani con incongruenza di genere”. In tale atto, rivolto ai servizi sanitari, l’UKOM analizza puntualmente le criticità del sistema assistenziale nell’ambito del trattamento della disforia di genere e si premura di fornire indicazioni stringenti ai propri operatori sanitari nell’intento di migliorare la sicurezza dei pazienti. Nella prima area del documento, denominata “Conoscenza insufficiente”, viene ribadito che

le prove di efficacia, in particolare le conoscenze basate sulla ricerca per il trattamento affermativo di genere (ormonale e chirurgico), sono insufficienti e gli effetti a lungo termine sono poco conosciuti. Ciò è particolarmente vero per la popolazione adolescente, per la quale non si conosce nemmeno la stabilità dell’incongruenza di genere[11].

The Norwegian Healthcare Investigation Board

Allineandosi a quanto affermato dalle autorità finlandesi, inglesi e francesi, anche l’autorità norvegese riconosce che la disforia non è stabile nel tempo, soprattutto se si parla di adolescenti.

La conferma della Dr.ssa de Vries (ideatrice del “protocollo olandese”)

Quanto asserito dai servizi sanitari nazionali europei più esperti in materia di trattamento dell’incongruenza di genere era già stato anticipato, seppur in modo meno documentato, dalla Dr.ssa Annelou de Vries in uno studio pubblicato nel 2012 congiuntamente alla Dr.ssa Cohen-Kettenis[12].

La Dr.ssa de Vries, che dirige il Dipartimento di Psichiatria Infantile del Centro di Competenza sulla Disforia di Genere dell’UMC di Amsterdam ed è presidente per il biennio 2023-2025 dell’Associazione Professionale Europea per la Salute Transgender (EPATH), oltre ad aver co-presieduto l’ottava revisione degli standard di cura della World Professional Association of Transgender Health (WPATH), è anche colei che ha elaborato il cosiddetto “protocollo olandese”, che per lungo tempo è stato utilizzato a livello mondiale come modello affermativo per il trattamento della disforia di genere.

In questo studio le due scienziate ribadiscono chiaramente il carattere transitorio della disforia di genere, qualificandola come possibile sintomo procurato da altri malesseri concomitanti e non come causa a sé stante:

L’obiettivo principale è che il bambino e, se necessario, la famiglia funzionino meglio. Se questi problemi hanno contribuito a provocare o a consolidare una qualche disforia di genere, la disforia probabilmente scomparirà affrontando questi altri problemi[13]”.

Dr.ssa de Vries, Dr.ssa Cohen-Kettenis

Le conclusioni dello studio sono in linea con tale assunto:

Ciò implica che i bambini gender variant, anche quelli che soddisfano i criteri per il GID prima della pubertà, nella maggior parte dei casi non saranno disforici di genere in età avanzata. Ad oggi non sappiamo ancora con esattezza quando e come la disforia di genere scompaia o desista. L’esperienza clinica ha dimostrato che la maggior parte delle volte ciò avviene prima o subito dopo l’inizio della pubertà. Ciò è confermato anche dai giovani di uno studio qualitativo, in cui la disforia di genere è scomparsa dopo la pubertà[14]”.

Dr.ssa de Vries, Dr.ssa Cohen-Kettenis

Poiché la maggior parte dei bambini disforici di genere non rimarrà tale fino all’adolescenza, si raccomanda ai bambini piccoli di non fare ancora una completa transizione sociale (abbigliamento diverso, nome diverso, riferirsi a un ragazzo come “lei” anziché “lui”) prima del primo stadio della pubertà[15]”.

Dr.ssa de Vries, Dr.ssa Cohen-Kettenis

Tali accezioni risultano essere di considerevole rilievo, poiché provenienti da colei che ha ideato un modello come il “protocollo olandese”, che prevede l’impiego di trattamenti medici altamente invasivi fin dalla tenera età (bloccanti della pubertà, ormoni cross-gender, terapia chirurgica), i quali risultano ancor più incomprensibili se applicati a un disagio come la disforia di genere che, per stessa ammissione della studiosa, non è affatto permanente e sovente rappresenta solo un sintomo di altre comorbilità.

Gli studi scientifici sulla desistenza della disforia

A supportare quanto affermato dalle principali autorità sanitarie mondiali, concorrono una serie di studi che nel tempo hanno verificato l’assunto secondo cui la disforia di genere non è stabile e ha carattere transitorio nella stragrande maggioranza dei casi.

Di seguito si riportano in ordine temporale gli estratti da alcuni dei principali studi scientifici in materia:

  1. The Treatment of Adolescent Transsexuals: Changing Insights” (2008):
    Come già accennato, i livelli di GID in età prepuberale diminuiscono o addirittura scompaiono in una percentuale considerevole di bambini (le stime vanno dall’80 al 95%). Pertanto, qualsiasi intervento nell’infanzia sembrerebbe prematuro e inappropriato[16]”. 
  2.  “A Follow up Study of Girls with Gender Identity Disorder” (2008):
    Per quanto riguarda la persistenza della disforia di genere dalla valutazione dell’infanzia al follow-up, il presente studio ha rilevato che la stragrande maggioranza delle ragazze ha mostrato desistenza: l’88% delle ragazze non ha segnalato disagio riguardo alla propria identità di genere al follow-up[17]“.
  3. Psychosexual outcome of Gender Dysphoric Children” (2008):
    La maggior parte dei bambini con disforia di genere non rimarrà disforica di genere dopo la pubertà[18]“.
  4.  “Gender identity disorders in childhood and adolescence: currently debated concepts and treatment strategies”(2008):
    Numerosi studi longitudinali forniscono prove che il comportamento atipico rispetto al genere nell’infanzia spesso porta a un orientamento omosessuale in età adulta, ma solo nel 2,5%-20% dei casi a un disturbo persistente dell’identità di genere[19]”.
  5.  “Desisting and persisting gender dysphoria after childhood: A qualitative follow-up study” (2011):
    Al tempo del follow up nell’adolescenza o nell’età adulta, questo studio ha dimostrato che la maggioranza dei bambini (84,2%; n=207) desiste[20]”. 
  6.  “Gender Transitioning before Puberty?” (2011):
    Poiché sono elevate le probabilità che la disforia di genere scompaia entro la prima adolescenza, sembra consigliabile essere molto cauti quando si compiono passi difficilmente reversibili[21]”.
  7. Gender dysphoria in childhood”(2016):
    Se si considera lo sviluppo dei bambini affetti da disforia di genere, gli studi dimostrano che i sentimenti disforici finiscono per scomparire nella maggior parte dei bambini affetti da disforia di genere e che i loro risultati psicosessuali sono fortemente associati con una sessualità lesbica, gay o bisessuale che non richiede alcun intervento medico[22]”.
  8. Transgender and gender diverse children and adolescents: Fact-checking of AAP policy” (2020):
    Come chiariscono tutti gli studi di follow-up sui bambini GD, senza eccezioni, hanno riscontrato la stessa cosa: dopo la pubertà, la maggior parte dei bambini GD cessa di volere la transizione[23]”.
  9. Debate: The pressing need for research and services for gender desisters/detransitioners” (2020):
    Il numero effettivo di coloro che desistono o detransizionano è attualmente sconosciuto e difficile da valutare. Per quanto riguarda i bambini che si presentano alle cliniche di genere, le stime variano dal 73% al 98%[24]”.
  10. Debate: different strokes for different folks” (2020):
    Si dovrebbe riconoscere che se si esaminano attentamente gli studi di follow-up di bambini piccoli con disforia di genere (o tratti di disforia di genere), la maggior parte di questi bambini non presenterà disforia di genere nell’adolescenza o nell’età adulta[25]”.
  11.  “A follow-up study of boys with gender identity disorder. Frontiers in Psychiatry” (2021):
    Questo studio riporta i dati di follow-up del più ampio campione finora esistente di ragazzi indirizzati alla clinica per disforia di genere (n = 139) per quanto riguarda l’identità di genere e l’orientamento sessuale… Nell’infanzia i ragazzi sono stati valutati a un’età media di 7,49 anni (range 3,33-12,99) nell’anno medio 1989 e sono stati seguiti all’età media di 20,58 anni (intervallo, 13,07-39,15) nell’anno medio 2002… Dei 139 partecipanti, 17 (12%) sono stati classificati come persistenti e i restanti 122 (88%) sono stati classificati come desistenti[26]”.
  12.  “One Size Does Not Fit All: In Support of Psychotherapy for Gender Dysphoria(2021):
    La maggior parte dei pazienti con disforia di genere classica, insorta durante l’infanzia (61%-98%) desiste dall’identificazione transgender nell’adolescenza o nella giovane età adulta[27]”.
  13.  “Gender Identity 5 Years After Social Transition” (2022):
    Prevediamo di continuare a seguire questa coorte fino all’adolescenza e all’età adulta. Questo follow-up continuo è necessario perché è possibile che, man mano che altri giovani passano all’adolescenza e all’età adulta, le loro identità cambino. Come abbiamo già visto, alcuni giovani effettueranno più di una transizione di genere, quindi le identità attuali non devono essere interpretate come definitive[28]”.
  14. Puberty Blockers for Children: Can They Consent?” (2022):
    Le ricerche dimostrano che nella maggior parte dei casi, con un’attenta attesa, la disforia di genere si attenua naturalmente man mano che il bambino cresce[29]”.
  15.  “Reconsidering informed consent for trans-identified children, adolescents, and young adults” (2022):
    Finora sono stati condotti undici studi che indicano un’alta percentuale di risoluzione dell’incongruenza di genere nei bambini entro la tarda adolescenza o la giovane età adulta senza interventi medici… È stato fatto un tentativo di escludere l’applicabilità di queste ricerche, suggerendo che gli studi erano basati su bambini semplicemente non conformi al genere, piuttosto che su bambini realmente disforici… Tuttavia, una rianalisi dei dati, indotta da questa critica, ha confermato il risultato iniziale: tra i bambini che soddisfacevano i criteri diagnostici per il “Disturbo dell’Identità di Genere” nel DSM-IV (attualmente “Disforia di Genere” nel DSM-5), il 67% non presentava più disforia di genere da adulto; il tasso di risoluzione naturale della disforia di genere era del 93% per i bambini la cui disforia di genere era significativa, ma sottosoglia per la diagnosi del DSM[30]”.
  16.  “Is Social Gender Transition Associated with Mental Health Status in Children and Adolescents with Gender Dysphoria?” (2023):
    …un corpus di dati suggerisce che la maggior parte dei casi di disforia di genere ad esordio infantile cessa prima dell’età adulta[31]”. 

Conclusioni

Da quanto sopra riportato emerge che le autorità sanitarie e le associazioni mediche di paesi all’avanguardia nel trattamento della disforia di genere come gli Stati Uniti, la Finlandia, il Regno Unito, la Francia e la Norvegia sono concordi nel ritenere che l’incongruenza di genere nei bambini sia un fenomeno transitorio che tende a scomparire spontaneamente nell’adolescenza o nella prima fase dell’età adulta.

Allo stesso modo gli studi elaborati sul tema negli ultimi venticinque anni, nonostante provengano da paesi diversi e siano stati condotti in laboratori differenti e con metodi difformi, sono giunti concordemente, senza eccezioni, alla medesima conclusione: la disforia di genere nei bambini si attenua o svanisce nel corso della pubertà, con una percentuale di desistenza di gran lunga superiore all’80%, rilevata da tutti i grandi studi prospettici.

Alla luce di quanto asserito uniformemente dai servizi sanitari dei maggiori paesi occidentali e dai principali studi condotti sul tema della transitorietà della disforia di genere, l’applicazione cieca e indiscriminata delle procedure previste dal protocollo olandese non pare essere ulteriormente giustificabile. Anche trattamenti meno invasivi, ma pur sempre condizionanti in pejus della condizione disforica, come la cosiddetta “transizione sociale” (vedasi in proposito i recenti interventi del mondo scientifico) sembrano essere quanto mai inopportuni, anche in ragione del fatto che la platea di bambini e adolescenti che attualmente si dichiarano incongrui con il proprio genere è non solo incommensurabilmente più ampia rispetto a quella pregressa, ma anche di tipo diverso. Una riflessione quanto mai urgente si impone all’intera comunità scientifica, possibilmente scevra da condizionamenti ideologici e da interessi di sorta.


[1] Green R. (1987) The “Sissy-Boy Syndrome” and the Development of Homosexuality. New Haven: Yale University Press.

[2] Zucker KJ, Bradley SJ. (1995). Gender Identity Disorder and Psychosexual Problems in Children and Adolescents. New York: Guilford Press.

[3]In follow-up studies of prepubertal boys with gender discordance-including many without any mental health treatment-the cross gender wishes usually fade over time and do not persist into adulthood, with only 2.2% to 11.9% continuing to experience gender discordance” in Practice Parameter on Gay, Lesbian, or Bisexual Sexual Orientation, Gender Nonconformity, and Gender Discordance in Children and Adolescents (2012). Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry, vol. 51, n. 9, September 2012, .

[4]However, the large majority (about 85%) of prepubertal children with a childhood diagnosis did not remain GD/gender incongruent in adolescence” in Hembree WC, Cohen-Kettenis PT, Gooren L, Hannema SE, Meyer WJ, Murad MH, Rosenthal SM, Safer JD, Tangpricha V, T’Sjoen GG. (2018). Endocrine Treatment of Gender-Dysphoric/Gender-Incongruent Persons: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline. J Clin Endocrinol Metab., 102, 3869-3903.

[5]Experts on both sides of the pubertal suppression debate agree that within this context, 80 percent to 95 percent of children with GD accepted their biological sex by late adolescence” in Gender Dysphoria in Children, American College of Pediatricians – November 2018.

[6]It is now alleged that discrimination, violence, psychopathology, and suicide are the direct and inevitable consequences of withholding social affirmation and puberty blockers or cross-sex hormones from a gender dysphoric child. Yet, the fact that 80 percent to 95 percent of gender-dysphoric youth emerge physically and psychologically intact after passing through puberty without social affirmation refutes this claim. Furthermore, over 90 percent of people who die of suicide have a diagnosed mental disorder” in Gender Dysphoria in Children, American College of Pediatricians – November 2018.

[7]As previously noted, 80 percent to 95 percent of pre-pubertal children with GD will experience resolution by late adolescence if not exposed to social affirmation and medical intervention” in Gender Dysphoria in Children, American College of Pediatricians – November 2018.

[8]Cross-sex identification in childhood, even in extreme cases, generally disappears during puberty” in Recommendation of the Council for Choices in Health Care in Finland (2020), punto 4, pagina 5.

[9]Regardless of the nature of the assessment process, some children and young people will remain fluid in their gender identity up to early to mid-20s, so there is a limit as to how much certainty one can achieve in late teens. This is a risk that needs to be understood during the shared decision making process with the young person” (pagina 36 del documento CASS REVIEW – RAPPORTO INTERMEDIO, sezione “Feminising/masculinising hormones”).

[10]Aussi, face à une demande de soins pour ce motif, est-il essentiel d’assurer, dans un premier temps, un accompagnement médical et psychologique de ces enfants ou adolescents, mais aussi de leurs parents, d’autant qu’il n’existe aucun test permettant de distinguer une dysphorie de genre « structurelle » d’une dysphorie transitoire de l’adolescence. De plus, le risque de surestimation diagnostique est réel, comme en atteste le nombre croissant de jeunes adultes transgenres c souhaitant « détransitionner ». Il convient donc de prolonger autant que faire se peut la phase de prise en charge psychologique” in La médecine face à la transidentité de genre chez les enfants et les adolescents, Académie Nationale de Medécine, 2022.  

[11]Kunnskapsgrunnlaget, spesielt forskningsbasert kunnskap for kjønnsbekreftende behandling (hormonell og kirurgisk), er mangelfullt og langtidseffektene er i liten grad kjent. Dette gjelder særlig for tenåringspopulasjonen der stabiliteten til deres kjønnsinkongruens heller ikke er kjent“ in Pasientsikkerhet for barn og unge med kjønnsinkongruens, UKOM, 2023.

[12] A. de Vries, P. Cohen-Kettenis (2012). “Clinical management of gender dysphoria in children and adolescents: the Dutch approach” in Journal of Homosexuality, 59:3, 301-320.

[13]The primary aim is for the child and, if necessary, the family to function better. If these problems have contributed to causing or keeping up some gender dysphoria, the dysphoria will likely disappear by tackling these other problems” in A. de Vries, P. Cohen-Kettenis (2012). “Clinical management of gender dysphoria in children and adolescents: the Dutch approach” in Journal of Homosexuality, 59:3, 301-320.

[14]This implies that gender variant children, even those who meet the criteria for GID prior to puberty, for the most part are not gender dysphoric at a later age. To date, we do not yet know exactly when and how gender dysphoria disappears or desists. Clinical experience has shown that this most often takes place right before or right after the onset of puberty. This is also confirmed by youths in a qualitative study in whom the gender dysphoria disappeared after puberty” in A. de Vries, P. Cohen-Kettenis (2012). “Clinical management of gender dysphoria in children and adolescents: the Dutch approach” in Journal of Homosexuality, 59:3, 301-320.

[15]Because most gender dysphoric children will not remain gender dysphoric through adolescence, we recommend that young children not yet make a complete social transition (different clothing, a different given name, referring to a boy as “her” instead of “him”) before the very early stages of puberty” in A. de Vries, P. Cohen-Kettenis (2012). “Clinical management of gender dysphoria in children and adolescents: the Dutch approach” in Journal of Homosexuality, 59:3, 301-320.

[16]As mentioned earlier, similarly prepubertal GID levels decrease or even disappear in a considerable percentage of children (estimates range from 80 to 95 percent). Therefore, any intervention in infancy would seem premature and inappropriate” in Cohen-Kettenis P. T., Delemarre-van de Waal H.A., Gooren L.J.G., (2008). The Treatment of Adolescent Transsexuals: Changing Insights. The Journal of Sexual Medicine, 5, 1892–1897

[17]Regarding the persistence of gender dysphoria from the childhood assessment to the follow-up, the present study found that the vast majority of the girls showed desistance: 88% of the girls did not report distress about their gender identity at follow-up” in Drummond KD, Bradley SJ, Peterson-Badali M, Zucker KJ (2008). A Follow up Study of Girls with Gender Identity Disorder, in Developmental Psychology, 44, 34–45.

[18]Most children with gender dysphoria will not remain gender dysphoric after puberty” in Madeleine SC Wallien and Peggy T Cohen-Kettenis (2008). Psychosexual Outcome of Gender Dysphoric Children, in Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry.

[19]Multiple longitudinal studies provide evidence that gender-atypical behavior in childhood often leads to a homosexual orientation in adulthood, but only in 2.5% to 20% of cases to a persistent gender identity disorder” in Korte A., Goecker D., Krude H., Lehmkuhl U., Grüters-Kieslich A., Beier K.M. (2008). Gender identity disorders in childhood and adolescence: currently debated concepts and treatment strategies, in Deutsches Ärzteblatt International.

[20]At the time of follow-up in adolescence or adulthood, these studies showed that, for the majority of children (84.2%; n = 207), the GD desisted” in Steensma, T. D., Biemond, R., de Boer, F., & Cohen-Kettenis, P. T. (2011). Desisting and persisting gender dysphoria after childhood: A qualitative follow-up study. Clinical Child Psychology and Psychiatry, 16, 499–516.

[21]Because the chances are high that the gender dysphoria will disappear by early adolescence, it seems advisable to be very careful when taking steps that are difficult to reverse” in Steensma, T. D., & Cohen-Kettenis, P. T. (2011). Gender transitioning before puberty? [Letter to the Editor]. Archives of Sexual Behavior, 40, 649–650.

[22] When considering the development of children with GD; studies show that gender dysphoric feelings eventually desist for the majority of children with GD, and that their psychosexual outcome is strongly associated with a lesbian, gay, or bisexual sexuality which does not require any medical intervention” in Ristori J., & Steensma T.D. (2016). Gender dysphoria in childhood. International Review of Psychiatry, 28,13–20.

[23]As they make clear, every follow-up study of GD children, without exception, found the same thing: Over puberty, the majority of GD children cease to want to transition” in Cantor, J. M. (2020). Transgender and gender diverse children and adolescents: Fact-checking of AAP policy. Journal of Sex & Marital Therapy, 46(4), 307–313.

[24]The actual numbers of those who desist or detransition are currently unknown and difficult to assess. For children who present to gender clinics, estimates vary from 98% to 73%” in Butler C. & Hutchinson A (2020). Debate: The pressing need for research and services for gender desisters/detransitioners, in Child and Adolescent Mental Health 25, No. 1, 2020, pp. 45–47.

[25]One should recognize that if one peruses carefully the follow-up studies of young children with gender dysphoria (or traits of gender dysphoria), the majority of such children do not have gender dysphoria when followed up in adolescence or adulthood” inZucker, K. (2020). Debate: different strokes for different folks, in Child and adolescent mental health, 25 (1), 36–37.

[26]This study reports follow-up data on the largest sample to date of boys clinic-referred for gender dysphoria (n = 139) with regard to gender identity and sexual orientationIn childhood, the boys were assessed at a mean age of 7.49 years (range, 3.33–12.99) at a mean year of 1989 and followed-up at a mean age of 20.58 years (range, 13.07 – 39.15) at a mean year of 2002… Of the 139 participants, 17 (12%) were classified as persisters and the remaining 122 (88%) were classified as desisters” in Singh D., Bradley S. J. & Zucker K. J. (2021). A follow-up study of boys with gender identity disorder, in Frontiers in Psychiatry, 12.

[27]The majority of patients with classical, childhood onset gender dysphoria (61%-98%) desist from transgender identification some time in adolescence or young adulthood” in D’Angelo, R., Syrulnik, E., Ayad, S., Marchiano, L., Kenny, D. T., & Clarke, P. (2020). One size does not fit all: In support of psychotherapy for gender dysphoria. Archives of Sexual Behavior, 50, 7–16, October 2020.

[28]We anticipate continuing to follow this cohort into adolescence and adulthood. This continued follow-up is necessary because it is possible that as more youth move into adolescence and adulthood, their identities could change. As we already saw, some youth will retransition more than once so the present identities should not be interpreted as final.…” in Olson K.R., Durwood L., Horton R., Gallagher N.M., Devor A. (2022). Gender Identity 5 Years After Social Transition, in Pediatrics, 150.

[29]Research shows that in most cases, with watchful waiting, the GD will naturally desist as the child grows older” in Latham A. (2022). Puberty Blockers for Children: Can They Consent?, in The New Bioethics.

[30]There have been eleven research studies to date indicating a high rate of resolution of gender incongruence in children by late adolescence or young adulthood without medical interventions… An attempt has been made to discount the applicability of this research, suggesting that the studies were based on merely gender non-conforming, rather than truly gender-dysphoric, children (Temple Newhook et al., Citation2018). However, a reanalysis of the data prompted by this critique confirmed the initial finding: Among children meeting the diagnostic criteria for “Gender Identity Disorder” in DSM-IV (currently “Gender Dysphoria in DSM-5), 67% were no longer gender-dysphoric as adults; the rate of natural resolution for gender dysphoria was 93% for children whose gender dysphoria was significant but subthreshold for the DSM diagnosis” in Levine, S. B., Abbruzzese, E., & Mason, J. W. (2022). Reconsidering informed consent for trans-identified children, adolescents, and young adults. Journal of Sex & Marital Therapy, 48(7), 706–727.

[31]Given a body of data suggests that the majority of cases of childhood onset gender dysphoria desist before adulthood…” in Morandini J.S., Kelly A., de Graaf N.M., Malouf P., Guerin E., Dar-Nimrod I. & Carmichael P. (2023). Is Social Gender Transition Associated with Mental Health Status in Children and Adolescents with Gender Dysphoria? Archives of sexual behavior, 52, 1045-1060.

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