Australia: dall’approccio affermativo alla disforia di genere all’annuncio del 31 gennaio 2025

Il 31 gennaio 2025 il Ministro australiano della Salute Mark Butler ha annunciato di aver commissionato una revisione completa delle linee guida nazionali per garantire che i servizi per i giovani con disforia di genere siano basati su evidenze scientifiche solide. Per comprendere la portata di tale annuncio occorre riepilogare le vicende intervenute in Australia negli ultimi due anni.


L’approccio australiano alla disforia di genere

Il 14 giugno 2023 il Parlamento del Queensland ha approvato una legge che consente alle persone transgender di cambiare sesso e nome sul certificato di nascita tramite una semplice dichiarazione. Non sono più richiesti interventi medici, psicologici o chirurgici per ottenere il cambio legale di genere. L’unico limite è che il cambio anagrafico può avvenire al massimo tre volte nella vita e una volta all’anno. Con tale provvedimento il Queensland si era allineato ad altri Stati federati australiani come South Australia, Tasmania e Victoria, mentre New South Wales e Western Australia richiedono ancora trattamenti medici preliminari. 

Tali provvedimenti amministrativi dimostrano come l’approccio culturale dell’Australia verso la tematica transgender sia sempre stato di massima apertura e sostegno ai diritti di autodeterminazione, per cui un loro ripensamento sul percorso terapeutico non può certamente essere inquadrato nell’ambito di interventi contro la comunità transgender. 

I trattamenti fin qui proposti in Australia

In Australia non esistono protocolli ufficiali approvati dal governo o da organi ministeriali per il trattamento della disforia di genere. Le cliniche di genere seguono le linee guida denominate “Australian Standards of Care and Treatment Guidelines for Transgender and Gender Diverse Children and Adolescents”, sviluppate dal Royal Children’s Hospital di Melbourne. Queste linee guida promuovono il modello affermativo, che sostiene che il processo decisionale debba essere guidato dal bambino o adolescente, sia per la transizione sociale che per gli interventi medici, consistenti nella somministrazione di ormoni bloccanti della pubertà, di ormoni sessuali incrociati e di interventi chirurgici, senza l’obbligo di svolgere indagini psicosociali approfondite sulle cause del disagio sofferto. 

Negli ultimi anni in Australia c’è stato, come altrove, un aumento significativo di minori che si identificano come transgender. Il numero dei minori che si sono rivolti alle cliniche di genere è passato da meno di 500 nel 2016 a oltre 2.000 nel 2021[1]. Nel 2022, il servizio sanitario del Queensland ha assistito 922 pazienti. Nel Queensland, nel maggio 2023, 642 minori erano in lista d’attesa per una valutazione sulla disforia di genere[2].

In Australia l’approccio interventista è stato più spinto rispetto ad altri paesi e ciò ha destato molta preoccupazione nell’opinione pubblica. 

Per comprendere l’ampiezza del fenomeno è sufficiente ricordare la denuncia operata dal quotidiano inglese Daily Mail in data 8 luglio 2023[3], il quale riporta il caso di alcune ragazze australiane appena 13enni, alle quali è stata effettuata una doppia mastectomia dopo un solo consulto dallo psichiatra.

Le critiche dei professionisti sanitari australiani al modello affermativo

Nel tempo sono numerosi sono gli psicologi e i professionisti sanitari che in questi anni si sono espressi contrariamente al trattamento affermativo adottato in Australia[4].

La psichiatra infantile Jillian Spencer ha denunciato la mancanza di discrezionalità professionale nell’attuazione dell’approccio e ha chiesto l’apertura di un’indagine federale urgente sulle modalità con cui veniva svolto il trattamento della disforia di genere. Dopo aver denunciato i rischi legati alla transizione precoce dei minori e aver criticato i bloccanti della pubertà è stata licenziata.

La Dr.ssa Sandra Pertot, psicologa clinica con 50 anni di esperienza, ha criticato l’ammorbidimento dei criteri per accedere ai trattamenti ormonali e, visto l’aumento dei detransitioner (persone che si pentono della transizione), ha sottolineato la necessità di diagnosi differenziali più accurate.

Sulla stessa linea si pongono anche altre personalità autorevoli, come la psicologa Dianna Kenny, fautrice del ricorso alle terapie “esplorative” di genere, o il professor John Whitehall, presidente della Fondazione per la pediatria e la salute dei bambini presso la School of Medicine della Western Sydney University, il quale sostiene da tempo che la maggior parte dei bambini che soffrono di disforia di genere soffra contestualmente di altri disturbi mentali. 

Il Dr. Philip Morris ha invitato i medici australiani a prestare massima attenzione nel prescrivere i bloccanti della pubertà e gli ormoni sessuali incrociati a bambini e adolescenti, in quanto tali farmaci hanno dimostrato di avere “gravi effetti collaterali”[5].

Il Dr. Carey Breakey ha criticato l’uso indiscriminato di trattamenti ormonali nei bambini senza adeguata ricerca scientifica e ha proposto l’adozione di un modello alternativo simile a quello inglese, che ha portato alla chiusura della clinica Tavistock.

Il Dr. Dylan Wilson ha evidenziato come i bloccanti della pubertà non siano affatto una “pausa di riflessione”, bensì l’inizio di un percorso irreversibile verso la transizione.

Infine il Dr. Stephen Stathis, fondatore della clinica di genere del Queensland Children’s Hospital, ha ammesso che la base scientifica per i trattamenti affermativi è debole e ha espresso preoccupazioni per gli effetti sconosciuti dei bloccanti della pubertà sul cervello degli adolescenti e sui rischi di osteoporosi precoce.

L’intervento della National Association of Practicing Psychiatrists (NAPP) e i dubbi dell’Endocrine Society of Australia (ESA)

La National Association of Practicing Psychiatrists (NAPP), che opera nello stato del New South Wales, nel 2023 ha sviluppato delle linee guida che suggeriscono un modello alternativo di cura, incoraggiando un approccio maggiormente cauto, rispettoso e di supporto. Le linee guida NAPP[6] raccomandano interventi psicosociali individualizzati come prima linea di trattamento, suggerendo che la psicoterapia esplorativa dovrebbe essere offerta a tutti i giovani che si interrogano sul genere. La NAPP avverte che gli interventi medici per bloccare la pubertà e il trattamento ormonale non sono completamente reversibili e possono avere effetti avversi significativi. La NAPP ritiene che “questo approccio cauto si rispecchi anche nella guida clinica generale degli organismi consultivi nazionali per il trattamento in Finlandia, Svezia, Francia e Regno Unito[7], i quali hanno rivisto le proprie linee guida alla luce delle nuove evidenze scientifiche emerse.

Il 7 luglio 2023, la rivista “The Weekend Australian” ha rivelato che il Medical Affairs Committee della Endocrine Society of Australia (ESA) aveva messo in dubbio, già nel novembre 2019, la validità del modello di cura affermativo adottato dal Royal Children’s Hospital (RCH) di Melbourne[8].

L’ESA aveva espresso preoccupazioni riguardo alla mancanza di evidenze scientifiche solide a supporto del modello e aveva chiesto ulteriori indagini prima dell’approvazione. In particolare l’ESA aveva evidenziato lacune nelle evidenze riguardanti l’uso degli analoghi del GnRH per bloccare la pubertà, sostenendo che le affermazioni sulla loro reversibilità non sono adeguatamente supportate da dati scientifici. Nonostante queste preoccupazioni, l’ESA aveva successivamente approvato l’approccio affermativo del RCH. 

Tale mancata attenzione alla solidità delle prove è testimoniata dal fatto che nel 2017, lo stesso Royal Children’s Hospital di Melbourne aveva commissionato uno studio denominato Trans20[9] per indagare i risultati a lungo termine degli interventi di affermazione di genere su 620 bambini e adolescenti. Lo studio[10] aveva riconosciuto la mancanza di dati empirici sui risultati dei pazienti transgender e aveva sottolineato la necessità di ulteriori prove per garantire interventi ottimali. 

Il dietrofront del mondo assicurativo

Nel 2023 la MDA National, un importante assicuratore sanitario australiano, ha annunciato che non avrebbe più fornito copertura assicurativa ai medici privati che effettuano trattamenti ormonali per adolescenti con disforia di genere o che valutano l’idoneità ai trattamenti di transizione di genere per pazienti di età inferiore ai 18 anni[11].

La decisione, entrata in vigore il 1° luglio 2023, è stata motivata da una rivalutazione dei rischi medico-legali alla luce delle crescenti critiche alla ricerca che sostiene la transizione medica e chirurgica dei bambini, dei tassi di detransizione più elevati rispetto al passato, di un aumento drammatico della domanda di questi servizi e del rischio che i tribunali accolgano i ricorsi anche dopo molti anni dal trattamento.

La decisione fa seguito alla comparsa dei primi casi di detransitioner in Australia, che hanno evidenziato la mancanza di cautela medica da parte dei professionisti sanitari.

Un caso notevole è quello di una detransitioner 21enne che ha citato in giudizio uno psichiatra per negligenza professionale dopo che le era stata approvata l’asportazione del seno in un solo appuntamento[12].

Le polemiche a seguito dello studio commissionato nel Nuovo Galles del Sud (NSW) a settembre 2024

Nel luglio 2023, il Nuovo Galles del Sud (NSW) in Australia aveva presentato un piano per espandere i servizi di trattamento di genere basati sul “modello di affermazione” per i giovani, in linea con le linee guida di AusPATH e WPATH[13]. Tale piano si basava su una revisione del Sax Institute del 2020, che supportava l’uso di bloccanti della pubertà e ormoni eterosessuali. Nonostante nel Regno Unito una revisione del NICE del 2020 avesse messo in discussione il valore clinico e la sicurezza di questi trattamenti, evidenziando la scarsa qualità delle ricerche effettuate su tali trattamenti, il Sax Institute ha continuato a citare i loro risultati a supporto dei trattamenti ormonali.

Nel 2024 la Cass Review nel Regno Unito ha concluso che le prove non supportano l’affermazione che il trattamento di affermazione di genere riduce il rischio di suicidio e ha raccomandato un approccio più cauto, dando priorità agli interventi psicosociali.

Nel mese di settembre 2024 il Sax Institute ha pubblicato un ulteriore rapporto che supporta i servizi di affermazione di genere, senza fare riferimento alla revisione Cass e utilizzando pochi articoli e di bassa qualità. A seguito della trasmissione di giornalismo investigativo, due psicologi australiani, la Dr.ssa Jillian Spencer e il Dr. Patrick Clark, hanno evidenziato come nel riassunto “divulgativo”, utilizzato dai media, non si sollevano criticità per il protocollo affermativo, ma se ne lodano i benefici risultati in termini di stress, mentre nel documento completo, sono presenti evidenze di lacune che però non vengono divulgate[14].

28 gennaio 2025: il Queensland sospende i trattamenti ormonali per i minori e avvia una indagine indipendente

Con un comunicato stampa del 28 gennaio 2025[15] il Ministro della Salute Tim Nicholls ha annunciato l’avvio di una revisione indipendente delle prove sul trattamento ormonale nei servizi pediatrici di genere e ha comunicato altresì la sospensione immediata della terapia ormonale (sia i bloccanti della pubertà che gli ormoni cross-sex) per i pazienti pubblici di età inferiore ai 18 anni. 

Il comunicato riferisce che le recenti prove internazionali hanno sollevato serie preoccupazioni circa la somministrazione della terapia ormonale ai pazienti di età inferiore ai 18 anni nel sistema sanitario pubblico del Queensland. 

Il comunicato spiega che “ci sono prove controverse sui benefici della terapia ormonale di fase 1 e fase 2 per bambini e adolescenti con disforia di genere che emergono da studi in tutto il mondo[16]. “Francia, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia hanno inasprito le normative sulla prescrizione della terapia ormonale a bambini e adolescenti. Più di recente, il governo del Regno Unito ha modificato la legislazione per limitare la prescrizione e la fornitura di bloccanti della pubertà ai bambini[17].

Nel comunicato si afferma anche che “la sospensione immediata entrerà in vigore dopo l’annuncio odierno e rimarrà in vigore finché il Governo non avrà valutato e agito in base ai risultati della Revisione. QCGS continuerà a offrire supporto clinico ai bambini e agli adolescenti che soffrono di disforia di genere, tra cui supporto psichiatrico e psicologico, consulenza e altri interventi medici clinicamente raccomandati[18].

31 gennaio 2025: il governo australiano commissiona una revisione delle linee guida

Il crescere delle critiche attorno al modello affermativo in Australia da parte di medici ed esperti, che chiedono maggiore cautela e indagini approfondite sui trattamenti per minori con disforia di genere, nonché i recenti scandali che hanno evidenziato come molte informazioni siano state omesse o non divulgate, hanno indotto il governo australiano a riflettere sulla qualità delle prove alla base delle terapie attuali e sulla necessità di adattare i modelli sanitari alle nuove evidenze internazionali.

Il governo australiano, rappresentato dal Ministro per la Salute e l’Assistenza agli Anziani, Mark Butler, in una dichiarazione del 31 gennaio 2025 ha ribadito il suo impegno per garantire un sistema sanitario solido e accessibile a tutti gli australiani, in particolare per i bambini e gli adolescenti vulnerabili. 

Il Ministro ha quindi annunciato di aver consultato il National Health and Medical Research Council (NHMRC) e la Therapeutic Goods Administration riguardo alla cura dei giovani trans e di genere diverso per commissionare una revisione completa delle linee guida nazionali per garantire che i servizi siano basati su evidenze scientifiche solide

4 febbraio 2025: l’Australian Human Rights Commission approva la revisione

Con un comunicato stampa pubblicato in data 4 febbraio 2025[20] sul sito dell’Australian Human Rights Commission la Commissaria nazionale per l’infanzia Anne Hollonds ha accolto con favore l’annuncio del Ministro federale della Salute di una revisione nazionale dell’assistenza sanitaria per i bambini trans e di genere diverso. Il comunicato ufficiale riporta le seguenti affermazione della Commissaria: “Questa revisione nazionale fornirà linee guida nazionali per garantire la coerenza nell’assistenza sanitaria basata sulle prove e, si spera, porterà a ricerche longitudinali[21]. “Accolgo con favore questa revisione e l’opportunità che offre per garantire un approccio coerente in tutti gli stati e territori per la fornitura di servizi sanitari ai giovani trans e di genere diverso”[22].

Conclusioni

Negli ultimi mesi l’approccio affermativo è stato fortemente contestato nella gran parte del mondo e particolarmente nei paesi che per primi lo hanno adottato, come UK, Svezia, Finlandia, Norvegia e USA. Ora, anche un paese storicamente attento ai diritti delle persone come l’Australia sta avviando un percorso di ripensamento e di profonda revisione, arrivando anche a sospendere in alcune aree l’erogazione di trattamenti ormonali ai minori.

Tale ripensamento generale dovrebbe far riflettere gli ultimi paesi europei, come Spagna, Germania e Italia, che continuano a perseverare nella somministrazione di trattamenti ormonali a minori e giovani adulti secondo lo schema marcatamente affermativo, richiamando costantemente il protocollo olandese promosso dal WPATH. Tale scelta di privilegiare il trattamento farmacologico, rispetto all’indagine psicologica e psicoterapeutica, rischia di procurare danni irreparabili ai giovani più vulnerabili, dando avvio a cause legale contro i professionisti e le strutture sanitarie. 


[1] Dati ricavati dal seguente articolo: https://www.genderclinicnews.com/p/shine-a-light

[2] Dati desunti dal seguente articolo: https://www.abc.net.au/news/2023-07-13/qld-medical-insurer-drops-cover-private-doctors-gender-dysphoria/102592298

[3] L’articolo è rinvenibile al seguente link: https://www.dailymail.co.uk/news/article-12268677/Girls-young-13-having-breasts-surgically-removed-boys.html

[4] Per gli interventi degli psicologi Spencer, Pertot, Kenny, Morris, Breakey, Wilson e Stathis si veda l’approfondimento https://www.generazioned.org/australia-qualcosa-inizia-a-muoversi/

[5] Dichiarazione resa a Sky News Australia: https://www.skynews.com.au/australia-news/australian-doctors-warned-to-use-caution-when-prescribing-puberty-due-to-serious-side-effects/news-story/449ac0dd38d6aafca68f6b0ce06aa702

[6] Consultabili sul sito dell’associazione: https://napp.org.au/2022/03/managing-gender-dysphoria-incongruence-in-young-people-a-guide-for-health-practitioners-2/

[7] “This cautious approach is also mirrored in general clinical guidance by national treatment advisory bodies in Finland, Sweden, France and the United Kingdom that recommend treatment methods for gender dysphoria in minors”. Per approfondimenti sulle linee guida di tali paesi si veda il sito di GenerAzioneD al link: https://www.generazioned.org/

[8] L’articolo menzionato è consultabile al seguente link: https://www.theaustralian.com.au/subscribe/news/1/?sourceCode=TAWEB_WRE170_a&dest=https%3A%2F%2Fwww.theaustralian.com.au%2Fnation%2Fendocrinologists-challenge-to-the-medical-transition-of-genderquestioning-children-silenced-by-medical-college%2Fnews-story%2F27d8b2cb34c2b82ca67d5b2ec4ea4c22&memtype=anonymous&mode=premium&v21=dynamic-groupb-test-noscore&V21spcbehaviour=append

[9] Per approfondimenti si veda il sito: https://lifecourse.melbournechildrens.com/cohorts/trans20/

[10] Si veda in proposito: “What are the health outcomes of trans and gender diverse young people in Australia? Study protocol for the Trans20 longitudinal cohort study“ di M.A. Tollit, C. Pace, M. Telfer, M. Hoq, J. Bryson, N. Fulkoski, C. Cooper e K. Pang, reperibile al link: https://bmjopen.bmj.com/content/9/11/e032151

[11] La comunicazione della MDA National afferma:

  • “there is growing criticism globally of the research that underpins medical and surgical transition of children in response to gender dysphoria;
  • recent studies suggest the real rates of detransition or discontinuance are much higher than the previously reported 1% or 2%; 
  • there has been a dramatic increase in demand for these services from children in Australia; 
  • with regard to people under 18, the Courts are likely to allow claims for many years after the statutes would normally allow;
  • this risk exists even with the consent of the parent(s) and /or the family court”.

[12] Per maggiori dettagli si veda il resoconto effettuato dal giornale The Sydney Morning Herald: https://www.smh.com.au/national/absolutely-devastating-woman-sues-psychiatrist-over-gender-transition-20220823-p5bbyr.html?fbclid=IwAR3HAL2D1R8lUGLN7Vt6Soa2mqSvuQQjlZKbbiChY3TlDBmFV21QZm2arEA

[13] Il documento intitolato “NSW Framework for the Specialist Trans and Gender Diverse Health Service for People Under 25 Years NSW Framework for the Specialist Trans and Gender Diverse Health Service for People Under 25 Years” è rinvenibile al link https://www.health.nsw.gov.au/lgbtiq-health/Publications/tgd-framework.PDF

[14] Per un approfondimento si veda: https://www.genderclinicnews.com/p/how-not-to-do-an-evidence-check?r=51bsc2&utm_medium=ios&triedRedirect=true

[15] Il comunicato è rinvenibile al link https://statements.qld.gov.au/statements/101903

[16] “There is contested evidence surrounding the benefits of Stage 1 and Stage 2 hormone therapy for children and adolescents with gender dysphoria emerging from studies throughout the world”.

[17] “France, Finland, Norway, Denmark and Sweden have all tightened regulations around prescribing hormone therapy to children and adolescents. More recently, the Government of the United Kingdom has changed legislation to restrict the prescription and supply of puberty blockers to children”.

[18] “The immediate pause will come into effect following today’s announcement and will remain until the Government considers and acts on the outcomes of the Review. QCGS will continue to offer clinical support for children and adolescents experiencing gender dysphoria including psychiatric and psychological support, counselling and other clinically recommended medical interventions”.

[19] Si veda in proposito il comunicato pubblicato nel sito del National Health and Medical Research Council (NHMRC) al link https://www.nhmrc.gov.au/health-advice/guidelines-care-trans-and-gender-diverse-people

[20] Comunicato rinvenibile al link: https://humanrights.gov.au/about/news/media-releases/national-childrens-commissioner-welcomes-national-review-healthcare-trans

[21] “This national review will provide national guidelines to ensure consistency in evidence-based healthcare and hopefully will lead to longitudinal research”.

[22] “I welcome this review and the opportunity it provides to ensure a consistent approach across all states and territories for the delivery of healthcare services for young people who are trans and gender diverse”.

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